lunedì 15 novembre 2010

Riflessioni di un lunedì piovoso (vadaviaiciap a sto tempo!)

Lavorare nel mio ufficio non è granchè divertente.
C'è il figlio del capo che sbaglia e fa ricadere la colpa dei suoi errori sulla mia povera collega (che prima o poi prenderà una bella matita appuntita e gliela infilerà nella giugulare).
C'è la figlia del capo che a volte (tipo oggi) sembra voler fare la maestrina, si aggira tra i "banchi" con le braccia conserte, vestita come la mia prof di tedesco del biennio. Brividi di disgusto.
Il capo... il capo è un buono, il più delle volte. Ha i suoi momenti no, come tutti, ed il fatto che sia a capo di un'azienda, che abbia impiegato tutta la vita a renderla quella che è oggi, e che veda in prospettiva i suoi figli distruggerla...beh, a mio avviso lo scusa molto più di altri per qualche momento di nervosismo.
Poi ovviamente a volte mi lamento perchè non chiude la porta del suo ufficio, o perchè mi prende per il culo perchè sono sempre malata (mannaggia a lui), ma in fondo gli voglio bene, lo reputo in ogni caso una persona degna di stima. E mi fa anche un po' pena a volte, quando quella furia di sua figlia corre su da lui a urlargli contro, a battere i piedi (e giuro che lo fa veramente), e impuntarsi su cose del tipo "no!!!! questo lavoro è rognoso non intendo farlo ma siamo impazziti non esiste che io mi metta a fare una cosa del genere e sono più di 60 pagine nonononono!!!" e fa niente se tu sei lì che devi fare una cosa da 150 pagine, ma pensi che è il tuo lavoro e quindi lo fai, e fa niente se non vuoi parlare con un cliente che ti sta sulle palle, ma pensi che è il tuo lavoro e quindi lo fai.
Lei no, il suo lavoro non lo fa, e lo fa fare ad altri dando per scontato che siamo tutti lì per lei. E non si può nemmeno mandarla a dar via i ciap, perchè è in una posizione di comando, e ha la facoltà di sbatterti fuori se non le vai a genio (cosa che mi dicono abbia fatto anni addietro con diverse persone).
E settimana prossima è il mio compleanno, e se potessi avere come regalo un nuovo lavoro sarei la persona più felice al mondo. Ma si sa, non è esattamente il periodo migliore per sperare in una cosa del genere...e quindi si manda giù il rospo, come ormai si fa da anni, e si spera che correndo su nell'ufficio di papà, inciampi e si rompa, non dico tanto, il mignolo del piede sinistro, così almeno non si fa granchè male, ma non può venire in ufficio per un bel po', dandoci così un po' di respiro.
Non sono cattiva, è che qui lo diventi, dopo 10 anni di rospi ingoiati. O soffochi, o auguri un dito rotto. E dato che io eviterei il soffocamento visto che ancora alla vita ci tengo...spacchiamolo un ditino dai, uno soltanto, uno piccolino.
Su.

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