giovedì 2 dicembre 2010

Money and the city?

Ieri sera ero dal dottore, e mentre attendevo tranquilla il mio turno tenevo l'orecchio teso alle chiacchiere tipiche da sala d'aspetto.
Tra i vari pettegolezzi di paese di chi ha lasciato chi, chi ha fatto o detto cosa a chi, ho carpito qualcosa da una coppia di vecchie signore che confabulavano in disparte.
Non ho idea di come abbiano tirato fuori il discorso perchè stavo ascoltando le peripezie del figlio di tizio che se continua su questa strada finirà male, ma una delle due comari ha detto una frase che ha attirato subito la mia attenzione distogliendola dai pettegolezzi di paese.
Diceva "eravamo più poveri ma più onesti", la sua compagna di ciarle annuiva, continuando "pensa che quando ero piccola la sciura della latteria lasciava aperto anche quando andava a fare le commissioni e nessuno le ha mai rubato niente, anzi se entrava qualcuno a prendere il burro lasciava i soldi sul bancone" e l'altra "adesso bisogna mettere le sbarre alle finestre che par da vess in galera. Ma che vivere è questo?"
E così mi sono chiesta, molto alla carrie bradshow: sarà vero che i soldi, anche se pochi, rendono l'uomo avido e capace di qualsiasi cosa per arricchirsi sempre di più?
Dopo aver fatto una faccia da Di Caprio mi sono detta -vadaviaiciap le fisime esistenziali lasciamole alla Sarah Jessica!
Tra l'altro le due comari sono poi passate a disquisire sulle minigonne giropassera che vanno tanto tra le adolescenti di oggi.
Che bella la vita di paese...

lunedì 22 novembre 2010

A un passo dai 31

Diventare grandi fa schifo.
Devi diventare responsabile, smettere di guardare i cartoni e di guardare "30 anni in un secondo" e pensare "cazzo anche io vorrei passare dai 13 anni ai 30 e vedere come sarò"...peccato che in realtà i 30 li abbia già superati. e non sono una giornalista che tutti odiano ma almeno è piena di soldi e ha un appartamento fighissimo a manhattan (era manhattan?). E tra l'altro non ho nemmeno un migliore amico d'infanzia a cui mandare a monte il matrimonio, adesso che ci penso.
Poi nella lista per babbo natale non puoi mettere il dolceforno, la maglieria magica, gira la ruota, ma concentrarti più sulle asettiche "buste" con dentro i 50 auro da mettere poi nel fondo pensione, o nel fondo macchina, o nel fondo assicurazione della macchina...
Arrivati a una certa età non ci si aspetta nemmeno di essere festeggiati. cosa festeggi poi? le prime rughe? l'orologio biologico che a detta di tutti i parenti dovrebbe ticchettare, ma tu proprio non ce la fai a sentirlo? "non è ora di mettere su famiglia?" eeeeehhhh????? che cosa??????? ma se mi sento ancora una quindicenne! è illegale! e comunque l'unica cosa che sento ticchettare è l'orologio che ho in bagno, che mi ricorda ogni mattina che sono in ritardo e che fra poco mi dovrò chiudere in un buco che odio, insieme a persone che non valgono un pensiero.
Va beh, life goes on just the same

giovedì 18 novembre 2010

DANNATO TRAPANO

Adesso, non vorrei ripetermi, ma lo farò: lavorare qui dentro non è una gran gioia per una lunga, lunghissima serie di motivi.
Oggi però c'è un motivo in più e si chiama DANNATO TRAPANO.
Il dannato trapano è un utensile molto in uso tra le varie società che operano nella ristrutturazione edilizia (amichevolmente detti "magutt").
E' molto bello avere gli operatori edili al lavoro dalle 8 di stamattina nel palazzo di fianco. Davvero corroborante. Veramente, senza non ci potrei stare.
Che meraviglia sentir riecheggiar nel nostro ufficio trapano, una musica soave, rilassante, dolce. Unita al clima amichevole e rilassato del mio ufficio poi! un connubio perfetto! Mi vien subito da pensare a un'ode.

ODE AL DANNATO TRAPANO
Oh, danato trapano!
che da stamani riempi di gioia i nostri cuori col tuo cantar sì dolce
caro, caro trapano maledetto
la voce tua riecheggia in ogni dove innalzando gli animi di chi l'ascolta
non fermare mai il tuo tttrrrr bbbbrrrrr rrrrrrr
che tanto ci è caro!
Oh dei!
che avete creato tale magnifico utensile, grazie!
il nostro animo vi sarà eternamente grato per questo meraviglioso dono
le nostre mani si alzano verso il cielo e gridando lieti vi rivolgiamo la nostra immensa gratitudine.
GRAZIE
E VADAVIAICIAP

lunedì 15 novembre 2010

Riflessioni di un lunedì piovoso (vadaviaiciap a sto tempo!)

Lavorare nel mio ufficio non è granchè divertente.
C'è il figlio del capo che sbaglia e fa ricadere la colpa dei suoi errori sulla mia povera collega (che prima o poi prenderà una bella matita appuntita e gliela infilerà nella giugulare).
C'è la figlia del capo che a volte (tipo oggi) sembra voler fare la maestrina, si aggira tra i "banchi" con le braccia conserte, vestita come la mia prof di tedesco del biennio. Brividi di disgusto.
Il capo... il capo è un buono, il più delle volte. Ha i suoi momenti no, come tutti, ed il fatto che sia a capo di un'azienda, che abbia impiegato tutta la vita a renderla quella che è oggi, e che veda in prospettiva i suoi figli distruggerla...beh, a mio avviso lo scusa molto più di altri per qualche momento di nervosismo.
Poi ovviamente a volte mi lamento perchè non chiude la porta del suo ufficio, o perchè mi prende per il culo perchè sono sempre malata (mannaggia a lui), ma in fondo gli voglio bene, lo reputo in ogni caso una persona degna di stima. E mi fa anche un po' pena a volte, quando quella furia di sua figlia corre su da lui a urlargli contro, a battere i piedi (e giuro che lo fa veramente), e impuntarsi su cose del tipo "no!!!! questo lavoro è rognoso non intendo farlo ma siamo impazziti non esiste che io mi metta a fare una cosa del genere e sono più di 60 pagine nonononono!!!" e fa niente se tu sei lì che devi fare una cosa da 150 pagine, ma pensi che è il tuo lavoro e quindi lo fai, e fa niente se non vuoi parlare con un cliente che ti sta sulle palle, ma pensi che è il tuo lavoro e quindi lo fai.
Lei no, il suo lavoro non lo fa, e lo fa fare ad altri dando per scontato che siamo tutti lì per lei. E non si può nemmeno mandarla a dar via i ciap, perchè è in una posizione di comando, e ha la facoltà di sbatterti fuori se non le vai a genio (cosa che mi dicono abbia fatto anni addietro con diverse persone).
E settimana prossima è il mio compleanno, e se potessi avere come regalo un nuovo lavoro sarei la persona più felice al mondo. Ma si sa, non è esattamente il periodo migliore per sperare in una cosa del genere...e quindi si manda giù il rospo, come ormai si fa da anni, e si spera che correndo su nell'ufficio di papà, inciampi e si rompa, non dico tanto, il mignolo del piede sinistro, così almeno non si fa granchè male, ma non può venire in ufficio per un bel po', dandoci così un po' di respiro.
Non sono cattiva, è che qui lo diventi, dopo 10 anni di rospi ingoiati. O soffochi, o auguri un dito rotto. E dato che io eviterei il soffocamento visto che ancora alla vita ci tengo...spacchiamolo un ditino dai, uno soltanto, uno piccolino.
Su.

venerdì 12 novembre 2010

Io odio i post!

Oggi mi sento un po' come puffo brontolone.
Ho cominciato la mia giornata pensando "io odio alzarmi così presto", l'ho continuata nel mio viaggio verso l'ufficio in mezzo al traffico milanese pensando "io odio i SUV che stanno in mezzo alla strada e vanno a due all'ora", "io odio i motorini che sbandano", "io odio il vecchio con il cappello che guida un'utilitaria".
Poi sono arrivata in ufficio, all'alba delle 7.40 e "io odio la polizia che si piazza davanti alla porta del mio ufficio che quasi riesco a fregare la pistola all'agente da tanto gli sono dovuta passare vicino".
Appena entrata è stato divertente "io odio le scale del mio ufficio che mi portano le correnti d'aria", "io odio il pc lento che ci mette 6 ore ad accendersi", "io odio quando qualcuno finisce la carta igienica in bagno e non sostituisce il rotolo nemmeno se si trova di fianco alal tazza del cesso (che fatica fai, proprio non me lo spiego)".
io odio la suoneria del centralino.
io odio il cliente che se la prende con me per errori non miei.
io odio essermi dovuta alzare 5 volte (fino alle 11.10) a chiudere la porta del mio capo.
io odio il rumore dei fancoil.
io odio questo posto.
io odio tutti!
Vorrei tornare ad essere la puffetta bionda scema che cura i fiori, fa le torte e canta "la la lalallalà, la la lallalà" correndo dietro ai pantaloni rossi aderenti del grande puffo. gran chiappe tra l'altro, hai capito il grande puffo...
Per fortuna che ho la kikinuccia che mi tiene sempre compagnia su gmail, e il fidanzato che mi sopporta, altrimenti impazzirei.
e meno male che è venerdì!
io amo il venerdì! la la lalallalà, la la lallalà

giovedì 11 novembre 2010

VADAVIAICIAP pure il blog

che mi ha postato il post due volte, e non riesco a cancellarlo

VADAVIAICIAP tì tì e anca tì

Ho freddo, ho freddissimo! Fredderrrrrrimo, oserei dire
Ancora non sono arrivate le temperature invernali veramente basse, eppure io che sono abbastanza freddolosa in ufficio crepo di freddo.
Lavoro in un prefabbricato vecchissimo, e il riscaldamento è tramite fancoil dell'anteguerra, con il filtro instabile che vibra facendo un fracasso allucinante, una sorta di "vvvvvvvvvuuuuuuuuuuu, tr tr tr tr tr, vvvvvvvvvvuuuuuuuu" incessante. Tutto il giorno. Fino alle 17.00, dopodichè si spegne (per risparmiare, sai com'è), lasciandoci in pace per una buona mezz'ora, 30 lunghi minuti in cui l'ambiente si raffredda alla velocità della luce. Qui si misura la velocità di raffreddamento come la velocità delle macchine: da 18° a 2° in 2 secondi netti.
Essendo la segretaria, ed essendo molto figa (autoironia, per chi non lo avesse capito), la mia scrivania è la prima che si vede una volta entrati. Il che va bene, perchè essendo molto -e intendo proprio MOLTO- curiosa, so sempre per prima chi entra dalla porta, basta sporgermi al di sopra del bancone della mia scrivania.
Però! perchè c'è sempre un però, che vita sarebbe senza però, mi becco anche tutte le correnti d'aria che si formano tra la porta di ingresso e tutte le altre porte. Ho passato anni a dire "chiudete le porte per favore?" "quando scendi chiudi la porta per favore?", poi sono passata ai "ioh ma sta cazzo di porta????", poi ho messo cartelli "si prega di chiudere la porta, grazie" ovunque! I colleghi stanno attenti a fare quanto richiesto, perchè mi vogliono bene e sanno che sono freddolosa (ma anche perchè altrimenti rischiano di essere sbranati dalla sottoscritta, che quando ha freddo, fame o il ciclo diventa una BBBBBBelva con 6 B maiuscole).
Il mio capo invece lo sa anche lui che sono freddolosa, in mezzo alla corrente e perennemente imbacuccata in 8 maglioni, o a casa malata, ma non se ne preoccupa minimamente, e non so le volte che mi alzo solo per chiudere la sua porta. Tipo adesso, argh!
Dovrei contarle.
E intanto sotto la mia scrivania ci sono 4 pinguini, 2 orsi polari e uno yeti che si litigano la mia borsa dell'acqua calda elettrica.
Tra l'altro sono due anni che si è rotto lo scaldabagno, ma non se ne parla di cambiarlo, perchè costa troppo! quindi viviamo con l'acqua fredda che pare arrivi direttamente dal ghiacciaio del monte bianco, perchè "il freddo mantiene giovani!". Preferirei invecchiare al calduccio, ma grazie per il pensiero.
Adesso, io capisco il risparmio, ma far congelare i propri dipendenti non mi sembra una gran genialata, il malcontento non è mai una buona strategia.
QUINDI
oggi il mio VADAVIVICIAP va, nell'ordine a:
- il mio capo, che si ostina a lasciare la sua porta aperta, e non in senso figurato, che andrebbe benissimo, ma proprio fisicamente, che va malissimo perchè io congelo, non aggiusta lo scaldabagno e mi fa prendere freddo (cattivo capo, cattivo!!)
- il clima, che si sta avviando verso un rigido inverno che mi obbligherà a soluzioni drastiche, tipo comprare un caldobagno da mettere sotto la scrivania (e già vedo i miei 4 pinguini, i 2 orsi bianchi e il simpatico yeti con occhiali da sole e crema abbronzante davanti alla resistenza incandescente, attrezzati con una bacinella d'acqua e un sistema che crei onde, che fanno i fighi coi surf, che carini!!)
- la porta, che non si chiude da sola, questa maledetta! potrebbe collaborare!
- i miei piedi, che non ne vogliono sapere di scaldarsi
- questo prefabbricato del menga, che non trattiene il calore ed i suoi fancoil infernali che invece di scaldare si preoccupano solo di fare concerti di vvvvvvvvvvvvvvvvvuuuuuuuuuuuuu tr tr tr

Ho bisogno di una vacanza.

mercoledì 10 novembre 2010

VADAVIAICIAP, rapidamente e col botto

Sono anni che questo blog giace inutilizzato.
L'avevo aperto solo per mendare a dar via i ciap (per essere fini) quella che ormai reputo la mia croce personale dalla bellezza di 10 anni.
Sul lavoro purtroppo va così, come nella vita, c'è il collega con cui leghi, e quello che non riesci a sopportare. Avolte hai la possibilità di mandarlo a cagare, quel collega insopportabile, ma a volte capita che proprio quello con cui non leghi, che non riesci a mandare giù, e che butteresti di sotto un giorno sì e l'altro pure, sia proprio quello a cui non puoi dire niente. Sempre che tu voglia continuare ad avere uno stipendio ed evitare di finire in mezzo ad una strada a mendicare avendo un ponte come casa (in effetti sono abbastanza portata per il dramma).
Comunque.
Anche oggi il mio sonoro e sentito VADAVIAICIAP va proprio a quell'essere, che ancora non ha capito se i numeri si scrivono in maiuscolo o in minuscolo (e questo mi dà la certezza che per laurearsi a volte basta un assegno con zeri a sufficienza).
Ma oltre a questo, che temo ci sarà ogni giorno della mia vita fino a che lavorerò qui, vorrei levare un altro VADAVIAICIAP, un po' meno sentito, ma sempre di grande soddisfazione. E questo va a tutte le categorie di veicoli più grossi del mio, ovvero, nell'ordine: SUV, furgoncini, camioncini, camioncioni, e la peggio specie: gli AUTOBUS. Non è che visto che siete grossi avete il diritto di tagliare la strada a tutti gli altri! magari non lo sapevate. Quindi ve lo ricordo con il mio VADAVIAICIAP! e la prossima volta non mi sposto, così mi ripagate come nuova.
Yeah!